Deltaplano in volo a Calenzano sulla manifestazione pro-Pal, la solidarietà diventa “apologia di Hamas e del 7 ottobre”

La vera storia

No, non era “apologia di Hamas e del 7 ottobre”, come una folta schiera di commentatori si è affrettata a dire, puntando il dito contro la pacifica manifestazione per la Palestina organizzata lunedì a Calenzano, in provincia di Firenze.
Per capirlo in fondo non serviva fare chissà quale sforzo, ma sentire il diretto interessato. Su quel deltaplano a motore in volo sul corteo di ieri per diversi quotidiani, editorialisti ed agitatori social di vario genere c’era qualcuno che voleva “omaggiare” Hamas, richiamare ai deltaplani utilizzati dal gruppo radicale islamico che controlla Gaza per piombare sul Nova Festival tenuto il 7 ottobre 2023 alle porte della Striscia, dove i miliziani massacrarono centinaia di giovani innocenti.
“Non è un gesto folkloristico, ma un richiamo diretto agli attentati terroristici con cui Hamas il 7 ottobre ha massacrato e rapito centinaia di creature innocenti, scendendo anche dal cielo con i deltaplani”, si era affrettata ad accusare l’associazione Italia-Israele di Firenze, poi ripresa da un esercito di commentatori e giornali.
Su quel mezzo, come spiega oggi Repubblica, che paradossalmente ospita due commenti a firma Stefano Cappellini e Stefano Folli di tono opposto, c’era Carlo Berni. È lui, 75enne che è solito utilizzare quel mezzo per scattare foto dall’alto durante le manifestazioni, oltre che per scoprire nuove grotte da socio fondatore dell’Unione Speleologica Calenzano, che spiega chiaramente cosa è accaduto lunedì. “Ho un deltaplano e ha i colori della pace. Qui mi conoscono tutti. L’ho fatto per solidarietà alla manifestazione ma soprattutto per fare foto dall’alto, non è la prima volta; 22 anni fa feci le foto alla bandiera della pace distesa a Cantagrilli, si trovano ancora sul web”, racconta a Repubblica.
Berni sottolinea che “quella che mi interessa è soprattutto la parte ecologica. Ho imparato a volare per trovare le grotte, prima non c’erano i droni, chissà, se ci fossero stati forse avrei usato quelli. Ho iniziato negli anni ‘80”. Il 75enne sa perfettamente che contro di lui, e contro i manifestanti pro-Pal, si è mossa “la macchina del fango, sappiamo tutti come funziona. La mia idea è di non dare spazio a questi commenti, altrimenti si alimenta ed è proprio quello che vogliono”.
A sua difesa è intervenuto anche il consiglio direttivo dell’Associazione Unione Speleologica Calenzano perché “ingiustamente vittima di un gravissimo linciaggio mediatico apparso sui social da parte di alcuni utenti non ben informati”.
l'Unità